OVAMURINAdi Gianluca Interrante
La pasticceria conventuale è probabilmente stata la salvezza del patrimonio dolciario della Sicilia. Nei conventi sono nate le creazioni più sofisticate della dolciaria Siciliana e si sono mantenute altre tradizione che in altro modo sarebbero scomparse, basti nominare il cannolo, o le 'mpanatigghe modicane. Sciacca, una città piccola ma importante sotto il profilo storico, basti pensare che un tempo era uno dei caricatori di grano più importanti della Sicilia, esistono diversi conventi di cui il convento della 'Badia Grande' sito nel quartiere antico di San Michele nella parte alta di Sciacca. Nel convento della 'Badia Grande' nasce un dessert che fino agli anni '50 era possibile acquistare tramite le grate del convento di clausura, l'Ovamurina.
un sapore antico, con
diversi gusti de suoi ingredienti sapientemente accostati e mai mischiati, così
che in bocca ognuno di essi possa esprimere la sua identità e la sua fragranza.
Dell'ovamurina
nella città di Sciacca esistono diverse varianti e tutte le custodi di tali
varianti assicurano che la loro è la ricetta originale. Ho speso del tempo ad
investigare sulle varie ricette e mi sono dedicato ad una che sembra più
plausibile per il metodo di lavorazione e ingredienti utilizzati. Ma andiamo con
ordine. Nasce intorno al 1600, sono diverse le teorie sulla nascita, ma bisogna
fare una considerazione più veritiera, nasce per sostituire il cannolo in
estate, infatti la ricotta era poco reperibile in questo periodo. l'Ovamurina
assomiglia tanto ad un cannolo, con una 'scorcia' esterna, fritta e resa
croccante dai pezzi di mandorle e con all'interno una crema bianca. L' Ovamurina
è una reminiscenza araba che si accosta ai sapori del nuovo mondo, infatti mandorle,
zucchero e cannella incontrano la zucchina siciliana, la fecola di mais e il
cioccolato.
Oggi come accennavo sono
poche le famiglie che si vantano della ricetta originaria e non si trova facilmente
nelle pasticcerie, soprattutto perché non è un dessert che si presta alla
produzione di massa. le poche versioni che si trovano sono delle rivisitazioni adeguate
ad una pasticceria moderna e ben diversa dalle tradizioni antiche, buone ma
distanti dall’originale.
Gli ingredienti per l’ovamurina
sono:
Per la frittata
Mandorle con pelle 200 gr
Uova 6
Zucchero 150 gr
Farina 30 gr
Acqua 30 gr se necessaria
Per la farcitura
Latte 500 ml
Amido di mais 70 gr
Zucchero 100 gr
La zuccata
Zucchine lunghe siciliane 1 kg
Zucchero 400 gr
Altri ingredienti per farcire
Cioccolato amaro 80 % 50 gr
Cannella in polvere
Per fare un a buona Ovamurina necessitano un paio
di giorni di preparazione. Bisogna fare la zuccata e la crema di latte il
giorno prima e raffreddarli completamente.
Il processo è fondamentale, tostare le mandorle
fino a che siano scure, l’amaro che sprigioneranno servirà al sapore finale. Raffreddarle
e poi pestare con un mattarello all’interno di un sacchetto di plastica. È
importante che le mandorle non siano uniformi perché la perfezione dell’Ovamurina
sta proprio nella sua imperfezione. Mescolare la farina con lo zucchero, la
farina e le uova, fare riposare un ora e aggiungere acqua se la consistenza è
troppo densa. Il giorno prima fare la crema di latte. Mescolare lo zucchero, l’amido
ed il latte freddo, portare ad ebollizione mescolando e fare bollire 3 minuti.
Raffreddarla in una casseruola alta che abbia la larghezza di cm 13\15 con un’altezza
di 4\5 cm. Tagliare a fette spesse 1 cm. Tagliare il cioccolato a scagliette. Mettere
per facilità la zuccata in un sac a pochè
In una padella calda mettere un filo di olio e
versare un mestolo di impasto, come per fare una frittata sottile. Poggiare una
fetta di crema di latte nella parte alta della frittata, un filo di zuccata e
delle scaglie di cioccolato per la lunghezza della crema di latte. Infine una
spolverata di cannella. Non appena la parte a contatto con la padella comincia
ad avere un colore nocciola scuro, cominciare a chiudere la frittata su se
stessa iniziando ad avvolgere la crema di latte e tutti gli altri ingredienti,
arrotolandola. Mettere su un piatto e spolverare lievemente con altra cannella.
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